L’Albero di Iesse di Emmanuele Janes

La Composizione Completa Dell'Albero Di Iesse Con La Sacra Famiglia Al Centro Dell'Immagine

L’Albero di Iesse di Emmanuel Tzanes (1644) presenta la Sacra Famiglia in una tradizione iconografica bizantina con influenze rinascimentali a Venezia

 

L’immagine “Albero di Iesse” di Emmanuel Tzanes del 1644 è un esempio straordinario della pittura post-bizantina a Venezia. L’opera è conservata presso l’Istituto Ellenico della città e offre una particolare interpretazione del tradizionale Albero di Iesse (Lymberopoulou), focalizzandosi sui Santi Gioacchino e Anna con la giovane Vergine Maria tra di loro.

Tzanes mette in evidenza qui la continuità genealogica della salvezza attraverso la presenza familiare della Sacra Famiglia. Al centro della composizione, la piccola Maria simboleggia la chiave dell’economia divina, mentre i suoi genitori, i Santi Gioacchino e Anna, incarnano la preparazione e l’attesa del popolo di Dio. Questo tema pervade profondamente la tradizione ecclesiastica dell’arte bizantina (Dalton), esprimendo al contempo la dimensione umana e divina dell’incarnazione.

La tecnica di Tzanes combina elementi tradizionali bizantini con influenze dell’arte rinascimentale occidentale. Lo sfondo dorato crea un’atmosfera atemporale che trascende i confini del mondo terreno, mentre la dettagliata lavorazione dei volti e dei tessuti rivela l’abilità di un artista che si muove ai confini di due mondi culturali.

 

La Dimensione Teologica dell’Albero Genealogico

L’albero di Iesse è uno dei simbolismi più fecondi della iconografia cristiana, ispirandosi alla profezia di Isaia: “E uscirà un germoglio dalla radice di Iesse, e un fiore dalla sua radice germoglierà” (Is. 11:1). Tuttavia, Tzanes sceglie di non presentare la tradizionale struttura genealogica con la consueta disposizione degli antenati di Cristo in rami d’albero. Al contrario, si concentra sulla fondamentale triade della preparazione dell’incarnazione: i nonni di Cristo e sua madre da bambina.

Questa scelta non è casuale. L’immagine funge da albero istorico (Taylor) che supera la registrazione genealogica per diventare un insegnamento teologico sulla salvezza. I Santi Gioacchino e Anna, genitori della Vergine, appaiono qui non solo come figure storiche ma come figure tipologiche che prefigurano l’economia divina. La loro presenza accanto alla giovane Maria crea un’intimità che avvicina il mistero della Vergine attraverso l’esperienza umana della famiglia.

L’artista colloca nella parte superiore della composizione angeli che tengono nastri con iscrizioni, richiamando la tradizione liturgica e di inno della Chiesa. Questo elemento collega l’immagine all’atto di culto, rendendola non solo un’opera d’arte da osservare ma un mezzo di preghiera e insegnamento teologico. La disposizione di elementi architettonici sullo sfondo – edifici che richiamano Betlemme e Gerusalemme – inserisce il tema in un contesto escatologico più ampio che abbraccia il passato, il presente e il futuro della salvezza.

Ritratto Di San Gioacchino Con La Caratteristica Barba E Gli Occhi Profondamente Espressivi

San Gioacchino appare come una figura di profonda spiritualità nell’opera di Tzanes, con affetto protettivo verso la giovane Maria e riconoscimento devoto

 

Influenze Iconografiche e Tecnica Artistica

L’Emmanuel Tzanes (Chatzouli) si distingue in quest’opera come un artista che si muove con agilità tra la tradizione orientale e quella occidentale. La sua scelta di rappresentare la Vergine come una giovane ragazza invece del consueto tipo bizantino della madre riflette influenze dall’arte rinascimentale occidentale, mantenendo al contempo la simbologia teologica orientale.

I colori della composizione – il rosso degli abiti, l’oro dello sfondo, il verde della giovane Vergine – creano un’armonia che arricchisce il contenuto simbolico. Il rosso richiama il sangue e il sacrificio, l’oro la gloria divina, mentre il verde simboleggia la vita e la giovinezza. Questa scelta cromatica non è decorativa ma teologica, poiché ogni colore porta significati specifici nella tradizione iconografica bizantina.

La tecnica di Tzanes rivela un artista che ha assimilato le innovazioni occidentali senza abbandonare l’essenza teologica dell’arte orientale. La plasticità dei volti, la prospettiva dello spazio, la dettagliata lavorazione dei tessuti mostrano consapevolezza delle tecniche italiane, mentre la composizione generale, l’uso simbolico dello spazio e la densità teologica rimangono fedeli alla tradizione bizantina.

L’Espressione della Vergine: Teologia attraverso la Fisionomia

Il volto della giovane Vergine rappresenta il centro emotivo e teologico della composizione. Tzanes la presenta non come la tradizionale Vergine bizantina della maturità, ma come un tipo adolescenziale che combina innocenza con una profonda maturità interiore. I suoi occhi, grandi ed espressivi, si rivolgono allo spettatore con uno sguardo che abbraccia al contempo la semplicità infantile e la saggezza divina.

Questa scelta riflette una profonda comprensione teologica del mistero dell’incarnazione. La giovane età della Vergine non è solo una precisione storica ma una dichiarazione simbolica: la salvezza arriva attraverso il nuovo, il puro, il non corrotto dalle convenzioni del mondo. Il rivestimento rosso che la avvolge richiama la futura testimonianza del Suo Figlio, mentre l’aura dorata attorno alla sua testa sottolinea la grazia divina già presente.

La bocca della Vergine, piccola e finemente modellata, rimane chiusa, suggerendo il silenzio del mistero che porta. Questo silenzio non è vuoto ma pienezza – il silenzio di colei che ha accettato di diventare strumento dell’economia divina. La disposizione delle sue mani, una leggermente sollevata verso Gioacchino, l’altra verso Anna, crea un movimento che simboleggia la sua intercessione tra passato e futuro.

Santa Anna Con Il Manto Rosso E L'Espressione Di Saggezza E Spiritualità Materna

Santa Anna come personificazione della saggezza materna nell’Albero di Iesse indossa un manto rosso che simboleggia l’amore e la grazia divina della genealogia di Cristo

 

La Figura di San Gioacchino: La Dignità Paterna

San Gioacchino è presentato come una figura di profonda spiritualità e dignità paterna. Il suo volto, con la caratteristica barba e gli occhi profondi, riflette la saggezza dell’età e la fede di chi ha visto il compimento delle promesse divine. La pelle bronzea e la dettagliata resa delle rughe sul volto rivelano un uomo che ha vissuto, ha sofferto e ha sperato.

Il modo in cui Tzanes rappresenta Gioacchino va oltre il semplice ritratto. La postura del corpo, leggermente inclinata verso la giovane Vergine, esprime l’affetto protettivo del nonno ma anche il riconoscimento devoto del mistero che porta la nipote. La sua mano, posizionata sul petto, è un gesto che rimanda all’emozione interiore e alla pietà spirituale.

I suoi abiti – il mantello rosso esterno e la tunica verde interna – riflettono la sua duplice identità: uomo del mondo ma anche strumento dell’economia divina. La dettagliata resa dei tessuti, con le pieghe che seguono naturalmente i movimenti del corpo, mostra l’abilità tecnica di Tzanes e il suo sforzo di incarnare il spirituale attraverso il materiale.

La Figura di Santa Anna: Saggezza Materna e Maturità Spirituale

Santa Anna appare nell’immagine come la personificazione della saggezza materna che collega le generazioni e mantiene la continuità della fede. Il manto rosso che la avvolge, con decorazioni dorate ai bordi, crea un’aura attorno al suo volto che sottolinea la grazia divina che la pervade. La scelta del colore non è casuale: il rosso simboleggia l’amore, il sacrificio e la dignità regale di colei che è stata scelta per diventare madre della Vergine.

Il suo volto riflette una profonda interiorità che deriva dall’esperienza spirituale della maternità e della preghiera. I suoi tratti – gli occhi con la loro malinconica saggezza, la bocca che mantiene un’espressione di silenziosa preghiera – rivelano una personalità che ha assimilato i misteri dell’economia divina attraverso la vita quotidiana. La leggera inclinazione della testa verso la giovane Vergine esprime la continua cura materna ma anche il riconoscimento devoto della straordinaria chiamata della figlia.

La disposizione delle mani di Anna crea un movimento di offerta e benedizione che si estende verso la piccola Vergine. Questo gesto supera la semplice affetto materno per diventare una dichiarazione teologica: Anna non è presentata solo come madre ma come colei che offre al mondo la futura Madre di Dio. La sua collocazione nella composizione, in posizione paritaria con Gioacchino, riflette la dignità teologica della donna nell’opera di salvezza, come espressa nella tradizione bizantina.

L’immagine dell’albero di Iesse di Emmanuel Tzanes rappresenta una rara composizione che unisce la profondità teologica della tradizione bizantina con l’innovazione artistica del rinascimento. Si tratta di un’opera che funge contemporaneamente da insegnamento ecclesiastico (Kirchhainer), immagine di preghiera e traguardo artistico. La particolare visione di Tzanes sul tema tradizionale crea un’immagine che parla all’anima dello spettatore contemporaneo con la stessa intensità con cui si rivolgeva ai fedeli del XVII secolo. Attraverso la presentazione intima della Sacra Famiglia, l’opera avvicina il mistero dell’incarnazione non come una verità teologica distante ma come un’esperienza vivente che tocca il profondo dell’esistenza umana. In quest’immagine, la salvezza non è un concetto astratto ma la storia concreta di una famiglia che è diventata portatrice della grazia divina.

Dettaglio Della Vergine Come Giovane Ragazza Nell'Opera Di Tzanes Con Rivestimento Rosso

 

La giovane Vergine al centro della composizione simboleggia la chiave dell’economia divina nell’Albero di Iesse con occhi espressivi e maturità spirituale

 

Bibliografia

Arentzen, T., Burrus, V. e Peers, G., Byzantine Tree Life (Springer).

Chatzouli, G., ‘L’Icona della Vergine e del Bambino con Arcangeli e Santi. Opera dell’Artista-Priore Emmanuel Tzanes (1668)’, Konštantínove listy, 2022.

Chittenden, Jacqueline e Seltman, Charles Theodore, Greek Art: A Commemorative Catalogue of an Exhibition Held (Royal Academy of Arts, 1947).

Dalton, Ormonde Maddock, Byzantine Art and Archaeology (1911), p. 414.

Kirchhainer, K., ‘Die Verkündigungs-Ikone des Emmanuel Tzanes im Ikonen-Museum Frankfurt’, Δελτίον της Χριστιανικής Αρχαιολογικής Εταιρείας, 2010.

Lymberopoulou, Angeliki e Duits, Rembrandt, Byzantine Art and Renaissance Europe (2016).

Taylor, M.D., ‘A Historiated Tree of Jesse’, Dumbarton Oaks Papers, 1980.