La Supplica del VII Secolo alla Madonna Drosiani di Naxos

Rappresentazione Della Vergine Maria Nella Deesis Della Panagia Drosiani Con Aureola Tradizionale Dell'Epoca Iconoclastica

Rappresentazione della Vergine Maria come “Santa Maria” nella Deesis della Panagia Drosiani, raffigurata in atteggiamento di supplica con tratti delicati tipici dell’iconografia bizantina del VII secolo

 

Nella nicchia nord della chiesa della Panagia Drosiani a Naxos si conserva una delle più antiche rappresentazioni conosciute della Deesis, datata al VII secolo d.C. Questa chiesetta, considerata tra le più antiche del mondo bizantino, ospita una complessa composizione iconografica che supera la tipica triade Cristo-Vergine-Precursore. L’importanza di questo affresco risiede non solo nella sua datazione estremamente precoce, ma anche nella rara conservazione di affreschi pre-iconoclasti che sono sfuggiti alla distruzione delle epoche iconoclaste.

Questa unica Deesis include anche due figure misteriose, formando una rappresentazione straordinaria di complessità teologica. L’innovazione iconografica e il ricco contenuto simbolico della rappresentazione rivelano il pensiero teologico maturo dell’epoca e l’atmosfera spirituale particolare che caratterizzava i monasteri insulari dell’Egeo nel VII secolo.

Composizione Iconografica della Deesis

Cristo domina al centro della composizione. È raffigurato in uno spazio particolare che sottolinea la sua presenza cosmocratica, portando sull’aureola crocifissa l’iscrizione rivelatrice “Ο ΩΝ” in lettere antiche che rimandano alla scrittura deuterocanonica (Esodo 3:14). L’autenticità di questa testimonianza iscritta acquista particolare significato quando viene esaminata nel contesto della teologia bizantina pre-iconoclasta, dove la divinità di Cristo veniva espressa attraverso specifiche tipologie inscrittive stabilite dai concili ecumenici.

Tenendo il rotolo chiuso del Verbo e benedicendo con un gesto regale, Cristo è presentato secondo il tipo iconografico dell’epoca con capelli corti e una breve barba che tradisce la giovane età del Verbo eterno. A destra e a sinistra del Signore, due figure esili si supplicano con le braccia aperte – a sinistra la “+ Santa Maria”, come era comunemente chiamata la Vergine nelle rappresentazioni pre-iconoclaste, e a destra una figura femminile enigmatica che indossa un sontuoso abito regale e una corona, circondata da un’aureola come tutte le figure sacre della rappresentazione.

Affresco Della Deesis Del Vii Secolo Panagia Drosiani Con Il Re Salomone

Rappresentazione di San Salomone con abiti regali e croce sul petto, conferendo dimensioni veterotestamentarie alla Deesis del VII secolo della Panagia Drosiani

 

Contenuto Teologico e Simbolico

La presenza del “+ Santo Salomone” a sinistra vicino alla Vergine conferisce alla composizione dimensioni legate alla prefigurazione veterotestamentaria. Raffigurato con abiti regali in una postura ufficiale frontale, tiene sul petto una croce con una piccola corona al centro – simbolo che rimanda immediatamente all’idea della Passione e alla profezia messianica. La scelta iconografica di includere il saggio re dell’Antico Testamento fornisce dimensioni teologiche che superano il consueto contesto della Deesis, poiché la saggezza di Salomone prefigura la Sapienza Divina incarnata nel Cristo-Verbo.

Secondo recenti interpretazioni, la figura femminile coronata personifica la “Sposa di Cristo” Chiesa, secondo resti di iscrizioni che menzionano questa designazione. Come istituzione della Sapienza Divina, come suggerisce la presenza di Salomone, la Chiesa appare in forma rivelatrice di regina che supplica accanto al Signore Cristo insieme alla Vergine e al Precursore per la salvezza del mondo. Questa dimensione ecclesiologica della rappresentazione rivela il pensiero teologico maturo dei circoli che hanno progettato questo programma iconografico.

Dettaglio Del Programma Iconografico Della Deesis, Composizione A Cinque Figure Della Panagia Drosiani Naxos

 

Presenza Pre-iconoclasta e Importanza Storica

La datazione pre-iconoclasta della Deesis della Panagia Drosiani la rende uno dei monumenti più rari conservati del periodo che precedette le grandi crisi iconoclaste dell’VIII e IX secolo. La maggior parte delle immagini pre-iconoclaste furono distrutte durante il primo (726-787 d.C.) e il secondo (815-843 d.C.) periodo iconoclasta, rendendo le rappresentazioni sopravvissute testimonianze inestimabili per comprendere l’iconografia bizantina prima della distruzione organizzata delle immagini.

La Deesis ricca di significato continua con la rappresentazione della maestosa Vergine con il Cristo-Emmanuele nella parte superiore della nicchia, creando un insieme con contenuto rivelatore e soteriologico multidimensionale che riflette la maturità spirituale dei centri monastici dell’Egeo. Il fatto che tali complessi programmi iconografici siano stati sviluppati nelle aree insulari del mondo bizantino dimostra la vasta diffusione della cultura teologica e il coinvolgimento attivo delle comunità monastiche locali nelle evoluzioni dottrinali e iconografiche dell’epoca.

La Deesis del VII secolo nella Panagia Drosiani rappresenta un esempio unico dell’arte bizantina pre-iconoclasta che mantiene intatta la complessità e la profondità spirituale di un’epoca che ha definitivamente plasmato l’iconografia cristiana. Attraverso questo straordinario monumento si rivela la profonda coscienza teologica e la maturità artistica che caratterizzavano l’arte ecclesiastica bizantina prima delle grandi crisi che sarebbero seguite nell’VIII secolo.

Il Complesso Programma Iconografico Della Deesis A Cinque Figure Rivela Il Pensiero Teologico Maturo E La Profondità Spirituale Dell'Arte Bizantina A Naxos

 

Bibliografia

Carr, Annemarie Weyl. “Deesis.” In The Oxford Dictionary of Byzantium, edited by Alexander P. Kazhdan, et al., volume 1. Oxford and New York: Oxford University Press, 1991.

Hilsdale, Cecily J. Byzantine Art and Diplomacy in an Age of Decline. Cambridge: Cambridge University Press, 2014.

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