La Discesa agli Inferi: Un’Immagine-Testimone all’Istituto Ellenico di Venezia

Η Εικόνα Της Καθόδου Στον Άδη, 16Ος Αιώνας, Από Το Ελληνικό Ινστιτούτο Βενετίας, Με Τον Χριστό Στο Κέντρο.
La “Discesa Agli Inferi”, Un’Immagine Dinamica Del Xvi Secolo Conservata Presso L’Istituto Ellenico Di Venezia, Raffigura Il Trionfo Di Cristo Sulla Morte.

Lo studio delle immagini come oggetti storici, al di là del loro significato religioso, ci apre finestre su mondi passati, su concezioni estetiche e pratiche artistiche che hanno plasmato le culture. Un tale caso è l’immagine portatile della “Discesa agli Inferi”, un’opera del XVI secolo che oggi è conservata come preziosa reliquia presso l’Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini di Venezia. Le sue dimensioni, sebbene non siano specificate con precisione qui, la rendono un oggetto che invita a un’osservazione ravvicinata, rivelando l’arte di un creatore che si muove con disinvoltura nella ricca tradizione iconografica della Chiesa Orientale. Creata con la tecnica della tempera all’uovo su legno, probabilmente, porta le caratteristiche della pittura postbizantina, un periodo di intense fermentazioni artistiche e interazioni. Il mio primo contatto con opere di questo periodo, in spazi simili di conservazione del patrimonio greco, ha lasciato una sensazione di stupore per la resilienza dell’arte e la sua capacità di raccontare storie di secoli. Questa particolare immagine, con la sua composizione polifonica e la forte teatralità, è un eccellente esempio della produzione artistica che fiorì nei laboratori greci, molti dei quali avevano come centro la stessa Venezia, un luogo di incontro tra Oriente e Occidente. Non è semplicemente una rappresentazione, ma un microcosmo di significati teologici e realizzazioni artistiche che merita di essere avvicinato con uno sguardo investigativo e un desiderio di scoperta. L’importanza di tali opere per il Neogreco è indiscutibile (Vlachakis).

La Scena Centrale e la Sua Lettura Teologica

La “Discesa agli Inferi”, conosciuta anche come “Resurrezione” nell’iconografia ortodossa, è una delle scene più dinamiche e teologicamente cariche dell’arte bizantina. Al centro della composizione, domina la figura di Cristo, immersa in una brillante luce ovale, la cosiddetta gloria o mandorla. Il suo movimento è deciso, quasi impetuoso, mentre calpesta le porte infrante degli Inferi, spesso raffigurate come assi incrociate sotto i suoi piedi, mentre si distinguono anche le chiavi e le catene sparse. Con una mano afferra Adamo, sollevandolo dalla sua tomba, simbolo della resurrezione dell’intera umanità. La texture degli abiti, con le pieghe intense e i riflessi luminosi, è resa con una maestria caratteristica dell’epoca, sottolineando il carattere trascendente della figura. Le pennellate, sebbene non distinguibili in ogni dettaglio, sembrano essere stabili e studiate, creando una sensazione di volume e movimento. Di fronte a lui, Eva, inginocchiata e spesso con le mani coperte in segno di rispetto, attende la sua salvezza. L’intera scena si svolge in un paesaggio oscuro e roccioso, che simboleggia il mondo cupo dei morti, creando un forte contrasto con la luce abbagliante che circonda Cristo. Lo sfondo dorato, tipico dell’iconografia bizantina, indica lo spazio celeste e senza tempo in cui si compie l’evento salvifico. Questo contrasto tra luce e oscurità, movimento e inerzia, è fondamentale per comprendere il significato teologico dell’immagine, poiché evidenzia la vittoria della vita sulla morte. L’artista sembra seguire fedelmente l’iconografia consolidata, ma conferisce alle figure un’espressività che tocca lo spettatore. La tradizione pittorica bizantina e occidentale spesso si incontrano in opere di questo periodo, offrendo un ricco campo di studio (Archeologikon Deltion).

Λεπτομέρεια Από Την Εικόνα: Ο Χριστός Ανασύρει Τον Αδάμ, Ενώ Η Εύα Γονατίζει. Ελληνικό Ινστιτούτο Βενετίας.
Primo Piano Sull’Azione Centrale Dell’Immagine: Cristo, Avvolto Nella Luce, Salva Adamo Ed Eva. Un Capolavoro Dall’Istituto Ellenico Di Venezia.

Le Figure Secondarie e la Pienezza Narrativa

Oltre alla triade centrale, la composizione è arricchita da una moltitudine di altre figure che conferiscono pienezza narrativa e profondità teologica. Alla sinistra di Cristo, un gruppo di Giusti dell’Antico Testamento, re e profeti, con spesso in primo piano Davide e Salomone, sono riconoscibili dai loro abiti regali e dalle corone. Le loro figure, sebbene più piccole in scala, sono rese con attenzione ai dettagli, come si vede nei tratti del viso e nel lusso dei loro abiti. Guardano verso Cristo con aspettativa e timore, riconoscendo il compimento delle profezie. Sul lato destro corrispondente, osserviamo un altro gruppo di figure che escono dalle loro tombe. Tra loro, Giovanni Battista è solitamente distinguibile, indicando Cristo, confermando il suo ruolo di “evangelista tra i morti”. Le espressioni sui volti di queste figure variano, dalla sorpresa e speranza alla gratitudine. Sotto la scena della Resurrezione, spesso è raffigurata la personificazione degli Inferi, una figura oscura e sconfitta, legata o calpestata da Cristo, e talvolta la Morte. In questa immagine, una piccola figura scura con mani e piedi legati, sotto le porte spezzate, probabilmente simboleggia gli Inferi sconfitti. Nella parte superiore dell’immagine, angeli con croci, spesso tenendo gli strumenti della Passione, assistono all’evento trionfale, sottolineando la sua dimensione cosmica. La presenza di tutte queste figure non è casuale, ognuna ha il suo simbolismo e contribuisce alla narrazione teologica della vittoria di Cristo sulla morte e dell’offerta di salvezza a tutta l’umanità. Lo studio di queste immagini greche in Italia, in particolare del XV e XVI secolo, rivela la continua vitalità della tradizione bizantina e le sue interazioni con le correnti artistiche occidentali (Maltezou, Galavaris).

Epilogo

L’immagine della “Discesa agli Inferi” dall’Istituto Ellenico di Venezia non è solo un oggetto religioso, ma un prezioso testimone storico. Riflette le concezioni teologiche, le convenzioni artistiche e l’estetica di un’intera epoca, il periodo postbizantino, in cui la tradizione bizantina continuava a evolversi e interagire con le correnti occidentali, specialmente in un centro cosmopolita come Venezia. La sua conservazione presso l’Istituto, un ente dedicato allo studio e alla promozione della cultura bizantina e postbizantina, sottolinea la sua importanza come testimonianza della continuità artistica greca e del ricco patrimonio che ha plasmato il Neogreco (Vlachakis). Lo studio di tali opere, con l’attenzione rivolta ai dettagli della tecnica, dell’iconografia e del loro contesto storico, ci permette di comprendere più a fondo non solo l’arte, ma anche la storia stessa.

Ομάδα Δικαίων Της Παλαιάς Διαθήκης Αριστερά Στην Εικόνα Της Καθόδου Στον Άδη. Ελληνικό Ινστιτούτο Βενετίας.
Le Figure Dei Giusti Dell’Antico Testamento, Come Davide E Salomone, Guardano Al Salvatore. Dettaglio Dall’Immagine Dell’Istituto Ellenico Di Venezia.

H2: Domande Frequenti

H3: Cosa raffigura l’immagine del XVI secolo che si trova presso l’Istituto Ellenico di Venezia?

L’immagine raffigura la scena biblica della Discesa di Cristo agli Inferi, conosciuta anche come Resurrezione nella tradizione ortodossa. Si tratta di un tema popolare nell’arte bizantina e postbizantina, che simboleggia la vittoria di Cristo sulla morte e la salvezza dei Giusti dell’Antico Testamento, un’opera significativa che adorna l’Istituto Ellenico di Venezia.

H3: Qual è l’importanza dell’Istituto Ellenico di Venezia per la conservazione di tali immagini?

L’Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini di Venezia svolge un ruolo cruciale nella conservazione, studio e promozione del patrimonio culturale greco, comprese preziose immagini. L’immagine del XVI secolo fa parte di questo sforzo, rendendo l’Istituto un faro dell’arte greca a Venezia.

H3: Quale stile segue l’immagine dell’Istituto Ellenico di Venezia?

L’immagine appartiene al periodo postbizantino e segue i canoni iconografici dell’epoca, probabilmente con influenze dalla Scuola cretese o da altri laboratori attivi nell’area veneziana. La tecnica e l’estetica sono caratteristiche delle immagini create per l’Istituto Ellenico e la comunità greca di Venezia.

H3: Perché questa immagine presso l’Istituto Ellenico di Venezia è considerata un oggetto storico?

Oltre al suo valore artistico, l’immagine è un documento storico, fornendo informazioni sulle concezioni teologiche, le pratiche artistiche e gli scambi culturali del XVI secolo. Come oggetto legato all’Istituto Ellenico di Venezia, testimonia la continua presenza e creatività dell’ellenismo nella diaspora.

H3: Quali sono le figure principali che si distinguono nell’immagine della Discesa agli Inferi dell’Istituto Ellenico di Venezia?

La figura centrale è Cristo che solleva Adamo ed Eva dalle tombe. È circondato dai Giusti dell’Antico Testamento, come Davide, Salomone e Giovanni Battista. Nella parte inferiore, si distinguono le porte infrante degli Inferi. Questa immagine presso l’Istituto Ellenico di Venezia è ricca di simbolismi.

H2: Bibliografia

  • Archeologikon deltion – Volume 31, Parte 2 – Pagina 390. Ministero della Cultura, Fondo per le Risorse Archeologiche e le Espropriazioni, 1984.
  • Vlachakis, Giorgos N. Bisanzio-Venezia-Neogreco, un viaggio attraverso… 2004.
  • Maltezou, Chrysa A., e George Galavaris. Cristo nell’arte bizantina e postbizantina: atti del… Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini di Venezia, 2002.